Leonor Fini (1908-1966) | ||||||||||
Nasce nel 1908 a Buenos Aires, in Argentina, da madre triestina e da padre d’origine napoletana la cui famiglia si era da tempo stabilita nello stato sudamericano. Il matrimonio dei genitori, però, è di breve durata in quanto la violenza dell’uomo provoca una separazione travagliata e drammatica che costringe la madre a stabilirsi a Trieste con la figlia. Già a quattro anni e mezzo Leonor dimostra la propria vena artistica in una mostra per bambini e appena adolescente sperimenta nuove tecniche pittoriche, ispirata anche dagli ambienti artistici triestini. A diciassette anni la giovane artista ottiene la sua prima commissione da parte di un ministro milanese. Nella città lombarda la Fini incontra i maggiori esponenti dell’arte contemporanea tra cui Carrà e De Chirico, dai quali in parte trae ispirazione, e nel 1929 vi tiene la sua prima esposizione personale. All’inizio degli anni Trenta Leonor lascia l’Italia per stabilirsi a Parigi, la città destinata ad essere il centro della sua attività, dove espone per la prima volta nel 1932 e dove stringe amicizia con i principali esponenti del Surrealismo, tra i quali Max Ernst. Pur esponendo diversi suoi lavori in molte esibizioni internazionali surrealiste, rivendica la propria indipendenza dal movimento, non aderendovi mai formalmente e suscitando l’ira e il rancore di André Breton. Dal 1944 al 1947 vive a Roma, dove forma un piccolo clan esclusivo con Elsa Morante ed Anna Magnani alle quali l’unisce anche l’amore comune per i gatti. In questo periodo crea scene e costumi per il teatro e il balletto, espone in Europa, in America e in Giappone. Realizza litografie, serigrafie e illustrazioni per testi letterari. Leonor Fini, che continua a produrre fino alla fine, muore a Parigi nel 1996.
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